I territori considerati “lenti” non evidenziano una situazione di ritardo o arretratezza economica e sociale troppo marcata, ma semplicemente mostrano tassi di sviluppo non accelerati, orientati alla crescita e alla qualità della vita.
Questi territori per favorire il processo di sviluppo che li riguarda non hanno puntato solo la capacità del sistema produttivo di generare reddito e occupazione dal settore manifatturiero tradizionale, ma si affidano, anche, alla combinazione del patrimonio ambientale e artistico, del capitale umano e relazionale, strumenti locali di gestione in grado di generare crescita e ricchezza diffusa.
Generalmente questi tipi di territori si contraddistinguono per la bassa densità demografica, la presenza di un contesto rurale con una antica tradizione agricola e una significativa percentuale di addetti nell’agricoltura, con un patrimonio storico e artistico di qualità e una presenza diffusa di un sistema di piccole imprese nel settore artigianale tipico.
I modelli di sviluppo proposti sono quelli in cui si segnalano attività agricole con produzioni tipiche di qualità, turismo sostenibile e diffuso di attrattività e ospitalità (agriturismi, bed & breakfast, case vacanze, ect...), attività culturali orientate alle tradizioni e alla storia locale, attività produttive di tipo artigianale multisettoriale