Non siamo lontani dalla messa in discussione del concetto di crescita come sinonimo di “sviluppo” ma anzi dalla sua ri-definizione attraverso la consapevolezza di un concetto di sviluppo più ampio e omnicomprensivo dove sono coinvolti la qualità della vita, gli aspetti umani, culturali e relazionali. In questo ambito di discussione, ormai ad uno stadio avanzato, si matura la consapevolezza della diversità tra crescita quantitativa di indicatori quali appunto il PIL – Prodotto Interno Lordo o comunque in generale di qualsiasi grandezza quantitativa, dal concetto di sviluppo in grado di individuare cambiamenti strutturali dell’economia e della società e che comporta l’utilizzo di parametri di misurazione nuovi e diversi in grado di misurare beni intangibili quali la fiducia, la coesione sociale, il grado di felicità e benessere, la qualità della vita. Si tratta di utilizzare quindi strumenti di valutazione qualitativi e quantitativi dell’economia (valutazione multicriteriale) in grado di cogliere la natura multidimensionale dello sviluppo, inteso come sviluppo sostenibile, comprendendo gli aspetti economici, ambientali, sociali, culturali, umani e relazionali.
L’approccio che si concentra sulla crescita è perciò un approccio limitato e imperfetto che ignora il carattere multidimensionale e plurale dei problemi legati allo sviluppo. Solo recentemente le contrapposizioni teoriche tra crescita/sviluppo, anche grazie alle nuove forme di green economy e soft economy, si sono ridimensionate, con la consapevolezza di un concetto di sviluppo più ampio non dimenticando la sostenibilità delle risorse del pianeta e dell’ambiente.