ASSUBA è una Associazione che difende i proprietari di casa da forme di anatocismo ed usura. Il suo fondatore Mario Germinara da anni conduce approfondimenti scientifici sulla materia e cerca di dialogare con le Autorità e con tutte le parti interessate a risolvere i problemi insiti nella erogazione di un mutuo bancario.
Assuba con la sua azione cerca di contrastare quella visione del latifondismo finanziario che cerca di privare le famiglie del ben casa a vantaggio di altri asset o strumenti finanziari, ed ecco lo scenario che potremo avere di fronte i prossimi anni.
Si deve cominciare ad attenzionare il danno sociale che provoca la liquidazione dei debiti attraverso la messa all’asta dei beni patrimoniali riguardanti i proprietari costretti a svendere la loro abitazione non essendo più in grado di pagare la rata del mutuo. Non perdendo mai di vista che, nel frattempo, la loro abitazione rischia di valere meno del mutuo residuo. In questa situazione, mentre le banche vedono pertanto crollare il valore dei loro attivi in seguito alle svalutazioni dei beni immobiliari, gli speculatori cercano, a loro volta, di rientrare immediatamente dai loro debiti svendendo le case a chi ha facilità nel reperire denaro, spesso a strutture facenti parte del sistema “economico grigio”.
Se a questo fenomeno aggiungiamo alcune politiche della Unione Europea riguardanti il settore immobiliare, nei prossimi anni assisteremo ad corsa per liberarsi delle proprie case, questo provocherà un crollo generalizzato del livello dei prezzi e un aumento dell’onere del debito espresso in termini reali.
Il crollo dei prezzi innescherà a sua volta reazioni dannose per l’economia, sia per quanto riguarda il valore delle garanzie, che automaticamente scenderanno, sia per quanto riguarda la riduzione della ricchezza, che, a sua volta, provocherà una ulteriore riduzione dei consumi.
La riduzione del valore dei patrimoni, unita a quella delle garanzie,innescherà il circolo vizioso dell’aumento della povertà, privata e aziendale.
Il crollo dei profitti delle aziende comporterà l’ulteriore crollo degli investimenti, dei redditi, dei salari, delle pensioni e dell’occupazione che porterà a una contrazione ulteriore dei consumi.
Con il definitivo crollo della fiducia dei cittadini nel sistema.
Questo scenario rappresenterà il successo di un latifondismo finanziario improduttivo dal punto di vista economico/sociale che invita all’accumulo di liquidità infruttifera, al ristagno e al parcheggio di liquidità che non rende nulla, in attesa di un ulteriore calo dei prezzi degli immobili, oppure alla «tesaurizzazione» acquistando materie prime di valore, con la conseguente ulteriore diminuzione della velocità di circolazione della moneta.
Il risultato finale sarà il trionfo della Filantropia ed il suicidio dello Stato Sociale.
Finalmente avremo un Stato dove i cittadini non avranno più bisogno di andare a lavorare.
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