Una guerra mondiale combattuta per aree geografiche di influenza, per decenni lontana dai confini dell’Europa, tutta protesa al controllo delle fonti energetiche e delle materie prime, nel 2022 ha interessato nuovamente il vecchio continente, ma riguarda tutto il fronte occidentale “che ha dato le carte” dalla fine della seconda guerra mondiale.
Il tentativo portato avanti alla fine degli anni 80’ di considerare superato l’accordo di Yalta per adesso dipende dall’esito dello scontro in atto con la Russia.
La politica occidentale negli ultimi decenni dava l’impressione di essere autonoma, di non avere più bisogno del sistema dei partiti che in forma democratica, nello stesso tempo, avevano il compito di interpretare il panorama storico e di cercare di dare risposte ai cambiamenti che in esso avvenivano. Questa autonomia aveva la presunzione che fosse sufficiente un eccellente tecnico a guidare il governo di un Paese, supportato da una comunicazione portata aventi da giovani leve formate appositamente per ambito di intervento.
Ma, una Politica autonoma da cosa? Non certo dalla Morale, perché separata dalla morale,essa si risolve in un esercizio di egemonia e di forza, e gli “scandali quotidiani” ne sono la dimostrazione. Ma più importante ancora perche resa autonoma dalla morale la politica eleva il proprio criterio a criterio assoluto, ponendosi perciò come “Nuova Morale” con la conseguenza di poter cancellare la libertà della persona quando e come si vuole.
Una situazione del genere ha come conseguenza che non è più la persona a determinare forme e confini della politica, bensì questa a dare forme costruttive all’uomo.
Un uomo avviato sempre più nella condizione di suddito a valenza patrimoniale, non più considerato nella sua integrità di persona.
Una persona portata sempre meno ad essere testimone di esemplarità e disposta a fare sacrifici a vantaggio della comunità.
Coloro che ancora fanno riferimento al “Popolarismo Sturziano” debbono portare avanti un progetto di società articolato in tanti progetti, di città, di territorio, di ambiente, con particolare attenzione agli ultimi, agli indifesi, agli emarginati.
Un progetto che deve cercare di demolire gli idoli che ci siamo costruiti, denaro, potere, consumo, spreco, tendenza a vivere al di sopra delle nostre possibilità. Un progetto che vuole riscoprire i valori del bene comune, della tolleranza, della solidarietà, della giustizia sociale, della corresponsabilità.
In questa fase per superare lo status di sudditi a valenza patrimoniale dobbiamo aiutare gli altri a vivere nella crisi con lucidità e coraggio, capaci di vincere la rassegnazione, disposti a svolgere un ruolo positivo per superare un periodo storico che rischia di riportarci indietro di un cinquantennio.
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